Space Work

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Servizi risorse umane

Mettiamo in contatto chi ha molto in comune e ci impegniamo per il benessere delle persone nelle organizzazioni

Chi siamo

Space Work è una società di consulenza specializzata da oltre 20 anni nel campo delle Risorse Umane. Consulenza, benessere, valorizzazione delle persone all’interno delle organizzazioni, aiutandole a sviluppare le loro competenze per processi efficienti e sviluppare il business dei clienti, è da sempre la mission che ci contraddistingue. “Mettiamo in contatto chi ha molto in comune e ci impegniamo per il benessere delle persone nelle organizzazioni” Diversi i servizi offerti: 📌 Ricerca e selezione: Candidato e cliente al centro dell’attività Individuazione dei talenti e delle soluzioni HR più idonee per la realizzazione degli obiettivi posti. 📌 Sviluppo carriera: Accogliere e gestire con tatto sia i cambi di carriera, sia i cambiamenti organizzativi 📌 Formazione: Creare percorsi progettati ad hoc e collegati al business del cliente 📌 Engagement: Creare momenti di aggregazione finalizzati al miglioramento dell’engagement quali eventi speciali – outdoor- openday – team cooking 📌 Sviluppo organizzativo: Affiancare e supportare i clienti a ridisegnare l’organizzazione, valutando e valorizzando le persone, gestendo i talenti per il benessere interno. Un team di 25 persone tra consulenti, psicologi, manager sono al servizio quotidianamente delle aziende e dei candidati.

Sito Web
http://www.spacework.it
Settore
Servizi risorse umane
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Brescia
Tipo
Società privata non quotata
Data di fondazione
2000
Settori di competenza
consulenza, formazione, ricerca e selezione del personale, executive search, coaching, risorse umane, engagement, sviluppo organizzativo e sviluppo carriera

Località

Dipendenti presso Space Work

Aggiornamenti

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    📣 Dipendenti più soddisfatti e produttività invariata: le nuove evidenze sul lavoro da remoto 🔵 Il dibattito sull'impatto dello smart working sulla produttività e la cultura aziendale è stato esaminato in uno studio pubblicato su Nature dal professor Nick Bloom di Stanford. Questo studio, condotto su 1.612 dipendenti di Trip .com, ha diviso casualmente i lavoratori in due gruppi: uno lavorava da casa due giorni a settimana, l'altro sempre in ufficio. I risultati hanno mostrato che il gruppo con #lavoroibrido aveva tassi di dimissioni volontarie ridotti di un terzo, e maggiore soddisfazione lavorativa, senza differenze significative nelle prestazioni o nelle promozioni rispetto ai colleghi in ufficio. 🔵 Lo studio non ha esaminato i lavoratori esclusivamente da remoto o con accordi individuali, ma ha concluso che il lavoro ibrido apporta benefici. Anche i dirigenti di Trip .com hanno cambiato opinione, passando dal pensare che il lavoro ibrido riducesse la #produttività al credere che potesse migliorarla. Precedenti ricerche di Bloom avevano già indicato che il lavoro ibrido può aumentare la produttività, come dimostrato in un esperimento con i lavoratori di un call center. 🔵 L'ultimo esperimento ha coinvolto lavoratori del marketing, ingegneria del software, finanza e contabilità, confermando che il lavoro ibrido non solo è applicabile a compiti ripetitivi, ma anche a quelli creativi. Dopo l'esperimento, Trip .com ha deciso di estendere la politica ibrida a tutti i dipendenti, evidenziando che i benefici superano i potenziali svantaggi. Secondo Bloom, il lavoro ibrido bilancia gli aspetti positivi e negativi del lavorare da casa, rendendo i dipendenti più felici e riducendo i tassi di abbandono. #spacework #rassegnastampa #hrstrategies #lavoroibrido #smartworking

    La soddisfazione dei dipendenti aumenta e la produttività non cala: cosa dice il nuovo studio sul lavoro da remoto

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    forbes.it

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    🔎 Quanto è complesso cercare e trovare oggi un nuovo lavoro? ➡ Secondo un sondaggio di LinkedIn, alla fine del 2023, più della metà dei professionisti italiani trovava frustrante cercare un nuovo lavoro. Questo riflette l'idea che cercare #lavoro sia oggi un "secondo lavoro", soprattutto nelle grandi città dove la competizione è elevata. ➡ La ricerca di lavoro richiede tempo e impegno, con processi di selezione che spesso includono colloqui multipli, test attitudinali, video-curriculum e colloqui di gruppo. Molti candidati non ricevono risposta, rendendo il tempo speso per la candidatura spesso una perdita di tempo. ✒ Manuela Vergano, direttrice di Hays Italia, sottolinea come le tecnologie abbiano reso il settore più complesso, accelerando la possibilità di connettersi con i candidati ma anche richiedendo un approccio più strategico alla gestione delle #risorseumane. ➡ La competizione è aumentata significativamente, con più persone alla ricerca di nuove opportunità. Questo fenomeno è stato accelerato dalla pandemia, che ha spinto molti a rivalutare le proprie priorità lavorative. Le aziende cercano di attrarre candidati attraverso #offertedilavoro dettagliate, spesso pubblicate su LinkedIn, e contattando direttamente i professionisti. ➡ Il processo di selezione è diventato più lungo e complesso, con un'attenzione crescente alle #softskills. Le aziende sono più interessate a valutare le competenze psicosociali dei candidati oltre a quelle tecniche. Questo richiede più tempo ma è considerato essenziale per trovare le persone giuste. Inoltre, la trasparenza sugli stipendi e la reputazione delle aziende come datori di lavoro sono diventati fattori cruciali per attrarre e trattenere talenti. #spacework #rassegnastampa #hrstrategies

    Cercare lavoro è diventato un lavoro - Il Post

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    ilpost.it

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    Quali sono i fattori che determinano i migliori posti di lavoro per i nostri giovani? 📣 È stata stilata per la prima volta da Great Place to Work Italia, la classifica delle 20 migliori aziende dove lavorare secondo la Generazione Z. 📍 Lo studio è stato realizzato sulla base di 99 organizzazioni e dalle risposte di 3.407 collaboratori. Gli aspetti fondamentali che vengono valutati nell’ambito lavorativo secondo la ricerca sono: #worklifebalance, sicurezza psicologica e possibilità di gestire le necessita personali. ❗ Da un lato la #GenerazioneZ è particolarmente appagata dal management e dalla comunicazione aziendale, ma dall’altro è meno soddisfatta dei livelli retributivi. Un ulteriore dato interessante è rappresentato dal fatto che ad attrarre i nuovi giovani non è più la brand identity ma fattori legati a valori aziendali, #sostenibilità sociale e ambientale e trattamento equo e non discriminatorio. ❗ Secondo l’analisi svolta le aziende che si posizionano sul podio come Best Work Places sono Apuliasoft (azienda di sviluppo software), Quantyca (consulenza IT) e Accuracy (consulenza nel campo del management). ❗ Tra i fattori più valutati ci sono: ➡ Rapporto positivo all’interno del team di lavoro ➡ Integrità e trasparenza da parte dei propri responsabili ➡ Riconoscimento professionale ➡ Fiducia nella propria organizzazione ➡ Possibilità di innovare e migliorare i metodi di lavoro 🔴 È quindi necessario tener conto che le caratteristiche aziendali che orientano e influenzano le nuove generazioni nella scelta di una nuova realtà sono differenti rispetto a ciò che motivava le generazioni passate. #spacework #rassegnastampa #hrstrategies #bestworkplaces

    La classifica delle 20 migliori aziende dove lavorare secondo la Generazione Z

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    forbes.it

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    ❗ Quali sono le skill più richieste dalle aziende? 📍 Negli ultimi anni, il modo di lavorare e di concepire il lavoro ha subito una profonda trasformazione, sia internamente che esternamente alle organizzazioni. Mentre gli strumenti e i tool disponibili cambiano ed evolvono, è essenziale rimanere aggiornati e migliorare continuamente le proprie competenze. Per questo motivo Altamira, fornitore di software HR in cloud, ha pubblicato il report sulle competenze per il 2024, analizzando il processo di valutazione utilizzato nel 2023 da 42 aziende. 📍 Differenziando le #hard #skills dalle #soft #skills, l'analisi ha rilevato quali sono quelle ad oggi più ricercate. ➡ Per quanto riguarda le hard skills (#competenze #tecniche), emerge sicuramente la necessità di un aggiornamento costante per essere in grado di rimanere al passo con cambiamenti di mercato e nuove tecnologie. Attualmente, le più richieste risultano essere: 🔺 Competenze digitali (creazione di contenuti, comunicazione digitale e la sicurezza informatica); 🔺 Analisi e interpretazione dei dati; 🔺 Change management (innovazione, rebranding e adattamento delle strategie operative); 🔺 Gestione dei social media; 🔺 Programmazione (ricercata soprattutto in settori quali informatica, tecnologia, scienza e finanza); 🔺 Gestione aziendale (conoscenza del business management, processi produttivi, performance degli investimenti e nuove tecnologie). In merito alle soft skills (#competenze #trasversali), invece, le più ricercate risultano essere: 🔻 Teamworking (capacità di collaborazione tra colleghi e stakeholder aziendali); 🔻 Problem solving; 🔻 Autonomia organizzativa; 🔻 Orientamento al risultato; 🔻 Precisione (attenzione ai dettagli); 🔻 Leadership (guidare con autorevolezza un team di lavoro verso il raggiungimento degli obiettivi) 🔻 Proattività (spirito di iniziativa e capacità di anticipare i problemi); 🔻 Doti comunicative; 🔻 Mentoring (affiancare e guidare colleghi e collaboratori nella crescita personale e professionale). Con lo sviluppo e la diffusione dello smart working, sono diventate sempre più importanti soft skills quali l'autonomia organizzativa e le competenze relazionali. Mantengono comunque la loro importanza le competenze tecniche che permettono di mantenersi aggiornati e in linea con il mercato. #SpaceWork #rassegnastampa #hrstrategies #hardskills #softskills #competenzetecniche #competenzetrasversali

    Report competenze 2024: cosa cercano le aziende - HR LINK MAGAZINE

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    https://www.hr-link.it

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    📣 Perché giovani emigrano dall'Italia? ❗ L’Istat mercoledì ha pubblicato il suo rapporto annuale e ciò che scaturisce è che l’età media dei lavoratori in Italia (uno dei Paesi con maggior declino demografico al mondo), sale più di quanto salga l’età media complessiva. Sostanzialmente, l’Italia sta invecchiando, ma il mondo del lavoro ancora di più. Infatti, nonostante l’aumento dei posti di lavoro, i giovani emigrano dall’Italia in proporzioni superiori a quelle degli anni neri della crisi finanziaria. ➡ Negli ultimi vent’anni, le aziende si sono affidate a dipendenti con esperienza pluri decennale e prossimi alla pensione, mentre per quanto riguarda i giovani, al termine del 2022 gli occupati fino ai 34 anni erano il 45%. ➡ Il fenomeno dell’emigrazione dall’Italia è quindi diventata una dinamica giovanile importante le cui percentuali sono aumentate dopo il periodo 2008-20012, caratterizzato dalla glaciazione economica. Nel 2002 il numero degli emigrati ufficiali si attestava allo 0,23% dei giovani residenti in Italia ed è poi esploso fino a essere lo 0,84% nel 2015. 📌 Nel 2022 quasi centomila persone hanno cancellato la propria residenza in Italia. Perché? Molti di questi giovani non si identificano con i modelli tradizionali d’impresa e con i percorsi di carriera che vedono qui disponibili. L’Istat, infatti, ha rilevano un livello di soddisfazione per le opportunità di carriera pari al 31%, dato che sembra destinato a peggiorare con le nuove generazioni. 📌 In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, con enormi trasformazioni tecnologiche, energetiche e di mercato, comprimere le nuove generazioni è controproducente perché limita le nuove menti e le loro potenzialità legate allo sviluppo di progetti di adattamento ai cambiamenti odierni. 📍 Al giorno d’oggi quindi investire nel futuro e nei giovani rappresenta una priorità. #SpaceWork #rassegnastampa #hrstrategies #newgenerations

    Il lavoro al contrario nell’Italia che invecchia: i boomer in azienda mentre i giovani emigrano

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    corriere.it

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    📍 Quali sono i migliori ambienti professionali per le lavoratrici? 📌 Great Place to Work ha stilato una classifica dei 20 ambienti lavorativi migliori secondo le donne, tramite l’analisi del raking Best Workplaces for Women 2024, in cui è stato ascoltato il parere di oltre 75mila collaboratori proveniente da 211 aziende. 📌 Gli indicatori principali presi in considerazione per la ricerca sono stati: il trust index (indicatore utilizzato per misurare il livello di fiducia che i dipendenti hanno verso il loro ambiente di lavoro) che risulta essere elevato (85%), e l’indice di soddisfazione generale, in cui l’87% afferma di essere inserito all’interno di un ottimo clima lavorativo. 📌 Dall’analisi è emerso che, al primo posto nei 20 ambienti di lavoro migliori per le donne, c’è Teleperformance nel settore delle telecomunicazioni, a seguire Biogen Italia nel campo delle biotecnologie e al terzo posto c’è American Express società di servizi finanziari. I settori che risaltano maggiormente all’interno della classifica sono: biotecniche, farmaceutica e servizi professionali (20%), l’industria della produzione e manifatturiera (15%) e l’IT (10%). 📌 Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia afferma che l’elevazione della parità di genere tramite la realizzazione di un management equilibrato fra uomini e donne, avrebbe benefici sullo sviluppo di un ambiente di lavoro equo e sarebbe maggiore la soddisfazione e il coinvolgimento degli individui. ➡ La ricerca analizza anche altri aspetti sulla condizione femminile in azienda, come il livello organizzativo e la condizione contrattuale, mettendoli a confronto con il parere di colleghi uomini, da qui emerge che il 57% delle donne abbia un contratto full-time, mentre il 47% part-time. Per quanto riguarda i livelli organizzativi, emerge un buon bilanciamento di genere, anche se nel management gli uomini risultano maggiormente presenti. ➡ A conferma di ciò, quasi la totalità del campione femminile preso in considerazione, ha dichiarato di percepire un importante senso di engagement nei confronti della propria organizzazione. ❗ E tu invece, che cosa ne pensi? Valutando i misuratori sopra citati, dove e come credi che la tua azienda si posizionerebbe? Scrivilo nei commenti! 👇

    La classifica delle 20 migliori aziende per le donne

    La classifica delle 20 migliori aziende per le donne

    forbes.it

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    📢 Part time involontario: di cosa si tratta? 🔵 Con il termine #part-time involontario si indica la situazione in cui tale opzione non viene scelta liberamente dal lavoratore o lavoratrice, ma viene subita a causa dell'assenza di ulteriori scelte. ➡ Oggi in Italia sono 4 milioni e 203 mila coloro che lavorano a tempo parziale e per il 56,2% di loro la scelta non è stata libera, ma dovuta. Si tratta, per la maggior parte, di donne, stranieri e persone residenti al Sud Italia. ➡ In particolare, tre persone su quattro impiegate part time sono donne e il 16,5% di loro subisce part time #involontario. Una percentuale lontanissima da quella che riguarda gli uomini, per cui il fenomeno si attesta al 5,6%. Le percentuali più elevate si registrano nelle cd. professioni non qualificate, in cui si rileva il 38,3% delle donne in part time volontario rispetto al 14,2% degli uomini. I dati più elevati si registrano nelle fasce d’età più giovani (15-34 anni), che subiscono maggiormente rispetto alle donne nella fascia oltre i 55 anni. ➡ Il contratto di lavoro a #tempo #parziale è inizialmente nato per permettere a professionisti una maggiore conciliazione tra lavoro e vita privata. Attualmente però, con la maggior parte dei part time a tempo determinato e con l’aumento dei part time involontari, rischia di diventare una soluzione imposta che soddisfa maggiormente i bisogni delle imprese (riduzione dei costi di lavoro) piuttosto che le necessità di lavoratrici e lavoratori. ➡ Il Forum Disuguaglianze e Diversità ha recentemente proposto tre possibili soluzioni per arginare il fenomeno: 🔹 Possibilità di intervenire tramite la #contrattazione #collettiva; 🔹 Introdurre #disincentivi al part time involontario; 🔹 Incrementare #controlli e ispezioni. È quindi necessario intervenire e porre fine al fenomeno per una maggiore tutela dei professionisti.  07/05/2024 - Il Sole 24 Ore #SpaceWork #rassegnastampa #partitimeinvolontario #disparità

    Lavoro, oltre la metà del part time è involontario: ecco chi coinvolge e per quali ragioni

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    ilsole24ore.com

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    📣 Contratti a tempo indeterminato: la crescita degli ultimi mesi 🔎 Secondo la più recente indagine Istat, risalente a febbraio 2024, attualmente sono 16 milioni le persone assunte a contratto a tempo indeterminato. ➡ Nell’ultimo periodo, in particolare dall’inizio dell’anno, vi è stata una #crescita pari a 142 unità di pari passo con il calo dei contratti a tempo determinato e dei lavoratori autonomi (diminuiti rispettivamente di 76.000 e 26.000 unità). ➡ Questi nuovi dati confermano e si collocano all’interno dello scenario di crescita che prosegue ormai dal termine dell’emergenza sanitaria e che sta caratterizzando il nostro mercato del lavoro in termini di #occupazione da circa due anni. In aggiunta, secondo quanto previsto dalla Confederazione generale italiana dell’artigianato, il trend positivo rilevato nel tasso degli occupati non è destinato a fermarsi, ma anzi, viene prevista entro il prossimo anno una crescita da 23 milioni a 24 milioni di occupati su 37,5 milioni. ➡ L’aumento dei contratti a tempo indeterminato può essere riconducibile a due motivazioni: da un lato vi è l’aumento dell’età della pensione (che ha fatto si che persone con contratto indeterminato rimanessero più a lungo nel mercato), dall’altro le diverse e maggiori agevolazioni di cui le imprese possono beneficiare assumendo in questa modalità. ❗ Nonostante i dati apparentemente positivi, rimane da tenere in considerazione la postazione che l’Italia occupa nella classifica europea relativa ai livelli di occupazione. Abbiamo ancora un tasso inferiore rispetto alla media europea (61,5% contro 70,1%) e ciò è dovuto all’elevata percentuale di #Neet, al divario tra Nord e Sud e ad un basso tasso di occupazione femminile, aggravato dal #divario #retributivo tra uomini e donne. A ciò si aggiunge la mancata crescita in termini retributivi che ci colloca ancora una volta al di sotto della media europea. ❗ Contribuiscono a descrivere l’attuale panorama del mercato del lavoro anche il #mismatch tra domanda e offerta in termini di competenze e il problema del #demansionamento, ossia dei lavoratori che svolgono mansioni non rispecchianti le loro esperienze con retribuzione inferiore rispetto a quella prevista per lo stesso ruolo in altri Paesi UE. 🔴 Quanto appena descritto permette di fotografare uno scenario lavorativo complesso, caratterizzato da numerose variabili e problemi che non possono più essere ignorati. 30/04/2024 #SpaceWork #rassegnastampa #occupazione #crescita

    Chi trova un lavoratore se lo tiene (a tempo indeterminato) - Parole di Management

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    https://www.paroledimanagement.it

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