Starting Finance

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La startup che sta rivoluzionando l’informazione e l’educazione finanziaria in Italia.

Chi siamo

Starting Finance is the major financial community for Millennials in Italy. Targeting young individuals, Starting Finance was created with the purpose of sharing and developing knowledge and connections. The main aim of Starting Finance is to become within the next 4 years, the major financial community in Europe, and thus the biggest educational platform for under 30.

Sito Web
https://www.startingfinance.com/
Settore
Servizi informativi
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Roma, Lazio
Tipo
Società privata non quotata
Settori di competenza
finanza, Educazione finanziaria e Informazione Finanziaria

Località

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Aggiornamenti

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    📌 Harris vs Trump? 📌 Il partito democratico ha raccolto $81 milioni di donazioni in 24 ore Kamala Harris sarà, con ogni probabilità, la nuova candidata del partito democratico alle elezioni presidenziali di fine anno, dopo il ritiro di Joe Biden. L’ultimo a dare l’endorsement a Harris è stato l’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, una delle figure più importanti all’interno della galassia democratica, a testimonianza che il partito è ormai unito dietro alla candidatura dell’attuale vicepresidente USA. L’entrata in scena di Kamala Harris ha rinnovato l'entusiasmo dei sostenitori dem, tanto che nelle 24 ore successive alla sua candidatura, e contestualmente all’uscita di scena di Biden, il partito ha raccolto $81 milioni di donazioni, con il picco di $11,5 milioni in una sola ora domenica 21 luglio. Il partito democratico, dopo il dibattito tra Trump e Biden, ha sofferto un periodo di magra viste le preoccupazioni dei donatori nei confronti di Biden, che non ritenevano più un candidato serio per competere con Trump. Il partito repubblicano, negli ultimi mesi, ha raccolto più soldi rispetto a quello democratico ed è per questo che in tanti dentro ai Dem si augurano che la candidatura di Kamala Harris possa fungere da volano per un rinnovato flusso di donazioni. Ma come funziona il finanziamento delle campagne elettorali USA? Il FECA (Federal Election Campaign Act) riconosce a ogni cittadino o associazione il diritto di costruire un Political Actions Committee (PAC). Si tratta di gruppi di raccolta fondi per finanziare i candidati che sostengono i loro interessi. Dal 2010 la Corte Suprema ha introdotto i Super PAC, ossia organizzazioni non finalizzate alla raccolta fondi per una campagna elettorale ma per sostenere un’attività politica o partitica a prescindere dalla campagna elettorale. I Super PAC hanno aumentato a dismisura la quantità di fondi e soprattutto di grandi donatori coinvolti, rendendo, però, meno trasparente il finanziamento ai partiti La differenza principale tra PAC e Super PAC è che i primi hanno dei limiti sulle cifre che possono raccogliere ma possono trasferire i fondi direttamente a un partito o alla campagna elettorali di un politico. Mentre i secondi non hanno limiti di raccolta e spesa ma non possono avere legami diretti con i candidati. Per le elezioni presidenziali del 2020 furono spesi da Trump e Biden $5,7 miliardi, la cifra più alta di sempre. Record destinato a essere battuto in queste elezioni. Chi vincerà le elezioni? Dicci la tua nei commenti! Autore: Filippo Passeri Grafica: Emanuela Accetta

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    📌 La persona più potente nel mondo della moda 📌 Terzo uomo più ricco del pianeta con $185 miliardi Bernard Arnault è Presidente, CEO e maggiore azionista di LVMH, il conglomerato più grande al mondo nel settore della moda. Grazie all’aumento del prezzo delle azioni LVMH (+72% negli ultimi 5 anni e +946% negli ultimi 15 anni) ha accumulato un patrimonio di circa $185 miliardi, diventando il terzo uomo più ricco del pianeta. Tra i brand di LVMH troviamo Fendi, Loewe, Marc Jacobs, Dom Pérignon, Tiffany & Co., Hublot e molti altri. La storia di Arnault inizia con un ruolo nell’azienda di famiglia. Dopo averla trasformata, spostando il business principale dalle costruzioni all’immobiliare, Arnault decide di entrare nel molto profittevole settore della moda. Questa mossa strategica segna l’inizio della sua ascesa nel mondo del lusso. Tre anni dopo, Arnault inizia ad investire in LVMH, nata dalla fusione tra Louis Vuitton e Moët Hennessy. Arnault continua a comprare azioni LVMH fino ad arrivare al 35% dei diritti di voto nel 1989 e a diventare CEO della società. Dall’acquisizione del 1984 di Boussac Saint-Frères fino all’investimento in LVMH, Arnault ha creato un vero e proprio impero della moda. Oggi, LVMH è infatti la terza società europea più grande per capitalizzazione di mercato (dopo Novo Nordisk e ASML) e 26ª nella classifica mondiale. Stando ai piani di Arnault, la proprietà dell’azienda rimarrà familiare anche dopo la sua dipartita. Quattro dei suoi cinque figli siedono infatti nel CdA di LVMH oltre a ricoprire altri ruoli all’interno di Christian Dior (holding che controlla LVMH) o altre società collegate al gruppo. Cosa pensi della storia di Arnault? Autore: Pierangelo Maggio Grafica: Marianna Falcone

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    📌 Un miliardario ha acquistato un dinosauro 📌 Un investimento da $44,6 milioni L’investitore miliardario Ken Griffin, fondatore e CEO dell’Hedge Fund Citadel, ha acquistato da Sotheby’s uno scheletro di stegosauro risalente a 150 milioni di anni fa per $44,6 milioni. Lo scheletro, alto 3,3 metri, lungo 8 e quasi completo con 254 ossa, aveva un valore stimato di circa $6 milioni. Griffin è uno degli investitori più famosi di Wall Street, oltre ad essere il 34° uomo più ricco al mondo con un patrimonio di $42 miliardi. Ha la passione per le belle case e per l'arte: il suo patrimonio immobiliare supera il miliardo di dollari e la sua collezione di quadri è valutata $800 milioni. Griffin ha vinto l’asta dopo aver gareggiato per 15 minuti con altri sei offerenti e ha dichiarato di voler esporre il fossile in un museo negli Stati Uniti. Il fossile, denominato “Apex”, è stato il fiore all’occhiello dell’asta di storia naturale di Sotheby’s, che ha presentato anche altri oggetti come fossili, meteoriti e utensili paleolitici. Alla stessa asta, un set di utensili di Neanderthal è stato venduto per $22.800 e un meteorite lunare per $40.800. L'asta di Sotheby's evidenzia il crescente interesse per il collezionismo di fossili e i prezzi elevati che gli acquirenti sono disposti a pagare per alcuni dei migliori esemplari. Il primo dinosauro ad essere venduto all'asta è stato il Tyrannosaurus rex "Sue", nel 1997, per $8,4 milioni, ed è ora esposto al Field Museum. Quali altri acquisti stravaganti ti vengono in mente? Dicci la tua nei commenti! Autore: Filippo Passeri Grafica: Emanuela Accetta

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    📌 Nel 2023, le esportazioni di vini italiani hanno raggiunto i €7,8 miliardi 📌 Il settore vinicolo italiano vale oggi €21,5 miliardi di fatturato Negli ultimi vent’anni, l’export mondiale di vini italiani ha registrato una crescita impressionante del 188%, passando da una quota di mercato del 17% nel 2003 al 22% nel 2023. Questo risultato ha consolidato la posizione dell’Italia come secondo operatore mondiale nel settore vinicolo, con un comparto che oggi vale €21,5 miliardi di fatturato (inclusi spiriti e aceti). Nel 2023, le esportazioni di vini italiani hanno raggiunto i €7,8 miliardi, con un incremento del 20,8% rispetto al periodo pre-pandemia. Questo rappresenta il 21% dell’export italiano di food & beverage: in particolare, tra le bottiglie esportate, sette su dieci sono di vino, e di queste quasi tre sono di spumante. Tuttavia, il settore vinicolo italiano si ritrova ancora ad affrontare la forte concorrenza di altre bevande, nonché gli effetti dell’inflazione, dei costi energetici e delle accise. Per quest’anno si prevede comunque un aumento dei consumi di vino del 2,3%, trainati principalmente dai vini bianchi e dal consumo fuori casa, soprattutto durante aperitivi e cene conviviali. L’80% dei consumatori sceglie di bere in queste occasioni, con l’aperitivo serale che coinvolge 14 milioni di italiani e genera un giro d’affari di €4,5 miliardi. Le opportunità di crescita per il 2024 e il 2025 saranno sostenute anche dai consumi internazionali, in particolare in mercati in espansione come Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti. L’Italia è il secondo esportatore mondiale di vino, subito dietro alla Francia. Il Paese mantiene inoltre la leadership per quanto riguarda i volumi esportati, insieme alla Spagna, superando i 20 milioni di ettolitri, con i vini veneti che sono i più richiesti all’estero, seguiti da quelli di Piemonte e Toscana. Nel 2023, gli Stati Uniti sono stati il principale mercato di sbocco per i vini nostrani, seguiti da Germania e Regno Unito. I vini fermi e frizzanti sono stati i prodotti più importati dall’Italia negli USA, per un valore di €1.363 milioni e €569 milioni. Dopo gli USA, il Regno Unito è il secondo importatore mondiale di vino, con oltre 1,6 miliardi di bottiglie nel 2023. In questo contesto, le principali aziende vinicole italiane hanno recentemente registrato importanti risultati finanziari. Le prime cinque per fatturato sono Cantine Riunite & Civ, con un fatturato di €671 milioni. Seguono il polo vitivinicolo di Argea, con un fatturato di €449,4 milioni, la quotata Italian Wine Brands con €429,1 milioni, ed infine Caviro e Cavit, rispettivamente con €423 milioni e €267,1 milioni. Autore: Mariavittoria Piccinno Grafica: Emanuela Accetta

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    📌 La Germania è in crisi economica 📌 Il PIL si è ridotto del -0,3% nel 2023 Negli ultimi 5 anni il PIL pro capite della Germania si è ridotto del -1%, e la sua economia è in difficoltà. Nel 2023, è stata l’unica economia del G7 a contrarsi, entrando in recessione: il PIL si è ridotto del -0,3%. I principali motivi della contrazione del 2023: - Riduzione delle esportazioni: a causa di un allentamento del commercio internazionale. - Elevata inflazione: tasso di inflazione annuo del +5,9%, il più alto dal 1992. - Alti tassi di interesse: la BCE ha alzato il costo del denaro al 4,5%. Ma anche per il futuro le prospettive non sono così rosee. Tra i fattori che potenzialmente rallenteranno l’economia tedesca ci sono una bassa crescita della forza lavoro, pochi investimenti pubblici, una digitalizzazione lenta, un mondo sempre più frammentato e un’eccessiva burocrazia. Ci sono però anche degli aspetti positivi e l’economia tedesca potrebbe risollevarsi nei prossimi anni. L’inflazione e i prezzi dell’energia sono infatti in calo e la BCE ha iniziato a tagliare i tassi di interesse. Tuttavia, una maggiore stabilità geopolitica internazionale potrebbe essere d’aiuto. Una soluzione per stimolare l’economia potrebbe essere quella di aumentare gli investimenti pubblici, che sono oggi bassi se rapportati con il PIL. La Germania potrebbe così usare i suoi risparmi in eccesso ed emettere più debito per finanziare la crescita. Come impatterà la situazione della Germania sull’economia europea? Dicci la tua nei commenti! Autore: Giuseppe Giannone Grafica: Marianna Falcone

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    📌 Starting Finance acquisisce un nuovo brand finanziario 📌 Nabila Finanza si occuperà di educazione finanziaria avanzata Abbiamo integrato Nabila Finanza all’interno dell’ecosistema Starting Finance, compiendo un ulteriore passo avanti per rendere l’educazione finanziaria accessibile a tutti. Fare educazione finanziaria è semplice a parole, ma molto più difficile quando si passa alla pratica. L’integrazione di Nabila rappresenta un concreto impegno in questa direzione. Fare educazione finanziaria significa rispondere ai diversi bisogni delle persone che ci seguono. Per fare ciò serve differenziare i contenuti e il livello di analisi, per questo abbiamo integrato Nabila Finanza all’interno di Starting Finance: sarà la nostra finestra giornaliera sui mercati finanziari. Nabila è entrata a far parte dei marchi registrati di Starting Finance. Lo sviluppo del brand verrà portato avanti dai due Founder, Giuseppe Giannone e Pierangelo Maggio, accelerato dalle risorse e dall’esperienza di Starting Finance. Con oltre 60 mila follower su Instagram, Nabila, è dal 2019 il punto di riferimento per giovani investitori e professionisti del settore. Marco Scioli, co-Founder di Starting Finance, ha specificato: «Questa integrazione è parte di un piano di acquisizioni più ampio, mirato a coinvolgere realtà specifiche per approfondire i diversi aspetti che compongono l’economia in Italia: lavoro, impresa, finanza. La nostra ambizione è di continuare ad accogliere ed integrare sempre più realtà di questo tipo e far salire a bordo del team persone di talento come Giuseppe e Pierangelo». Non ci fermeremo qui; continueremo a lavorare per rendere l’educazione finanziaria accessibile a tutti, per migliorare il futuro della nostra generazione. Cosa possiamo fare per migliorare la situazione in Italia? Dicci la tua nei commenti!

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    📌 L'Italia senza Roma perderebbe l'1,6% di PIL pro capite La presenza della capitale gioca un ruolo cruciale nell’economia nazionale, spesso fungendo da centro economico, politico, finanziario e culturale di un Paese. Uno studio condotto dal German Economic Institute ha rivelato come l’esclusione della capitale possa influenzare il PIL pro capite medio di vari Paesi europei. Ad esempio, il Regno Unito senza Londra vedrebbe una riduzione del -11% del PIL pro capite nazionale. Londra non solo è il cuore finanziario del Paese, ma ospita anche numerose multinazionali e centri istituzionali. La Francia subirebbe una perdita ancora più significativa, con una diminuzione del -15% del PIL pro capite senza Parigi. Un caso particolare è la Germania, dove la rimozione di Berlino porterebbe a un leggero aumento del PIL pro capite del +0,2%. Berlino, nonostante il suo status di capitale e la sua reputazione di città vivace e innovativa, presenta un PIL pro capite più basso rispetto a tantissime altre città tedesche. Infatti, Berlino non è anche tra le prime 50 in questa classifica. Le prime tre città con il PIL pro capite più alto in Germania sono Wolsfburg, Ingolstadt ed Erlangen. Questa disparità è dovuta in parte alla storia recente della città, che ha dovuto affrontare la riunificazione delle sue parti occidentale e orientale dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989. L’elevato tasso di disoccupazione e la dipendenza da sussidi governativi hanno ulteriormente contribuito a questa situazione. Contrariamente, regioni come la Baviera, sede di BMW e Siemens, e la Renania, centro della manifattura tedesca, mostrano una maggiore forza economica. Anche in Canada, il PIL pro capite aumenterebbe del +0,2% senza Ottawa. Questo è dovuto al significativo contributo economico dell’Alberta, regione produttrice di petrolio, che con solo l’11% della popolazione nazionale, produce il 17% del PIL del Paese. Cosa ne pensi? Dicci la tua nei commenti! Autore: Giuseppe Giannone Grafica: Emanuela Accetta

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    📌 Farsi ibernare costa $200.000 📌 In tanti lo stanno facendo Farsi ibernare per poi risvegliarsi tra centinaia di anni è il sogno di molti. E oggi, molte persone lo stanno già facendo, anche se non esiste ancora la tecnologia che potrà rianimare il corpo e il cervello. Tuttavia, nel 2024 è possibile farsi ibernare con la speranza che il progresso tecnologico consentirà il risveglio in futuro. Oggi ci sono circa 400 persone crioconservate (15 sono italiane) e oltre 5.500 la stanno pianificando. La crioconservazione è la pratica di ibernare i corpi umani dopo la morte. Dopo un’ora dal decesso, il sangue viene drenato e viene immesso un liquido per conservare gli organi e le cellule. In seguito si immerge il corpo in azoto liquido a una temperatura di -200 gradi sotto zero. Il costo varia: da circa $80.000 per il solo cervello a $200.000 per il corpo intero. La crioconservazione è anche una possibilità per chi è affetto da gravi malattie che non hanno ancora una cura efficace. Autore: Giuseppe Giannone Grafica: Emanuela Accetta

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    Biden si ritira [Breaking news] Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, dopo la pressione crescente all’interno del partito democratico ha deciso di rinunciare alla corsa presidenziale. Non sarà più il candidato dei Dem, che ora dovranno scegliere lo o la sfidante di Trump alla convention del partito. La vicepresidente Harris è la candidata più probabile a sostituire Biden e molti nel partito hanno già segnalato che l'avrebbero accettata come candidata. Ma la nomina di Harris non è garantita solo perché è vicepresidente e compagna di corsa di Biden. Il Partito Democratico è libero di scegliere un sostituto diverso, magari un governatore. Ma anche in quel caso, il candidato non diventerà ufficiale finché i delegati non lo voteranno alla convention. Come si posiziona Harris nei sondaggi? In una media di 11 sondaggi post-dibattito del Washington Post, Trump ha superato Biden di 1,9% in media, un vantaggio simile a quello su Harris (1,5%). Quattro sondaggi hanno mostrato che Harris ha ottenuto risultati leggermente migliori di Biden, quattro leggermente peggiori e tre non hanno mostrato alcuna differenza. I soldi raccolti da Biden che fine fanno? Alcuni avvocati e operatori democratici, sostengono che poiché il nome di Kamala Harris è sulla documentazione depositata presso la Federal Election Commission per istituire il comitato, Biden potrebbe cedere il controllo del conto a Harris. Ma diversi avvocati repubblicani addetti al finanziamento delle campagne hanno notato che questa teoria legale non è stata testata. Il famoso avvocato repubblicano Charlie Spies ha recentemente sostenuto sul Wall Street Journal che sia Biden che Harris dovrebbero essere ufficialmente nominati dal loro partito prima che possa avvenire un passaggio di consegne del conto. Se il Partito Democratico scegliesse un candidato diverso da Harris, la campagna di Biden potrebbe comunque trasferire i suoi fondi al DNC o a un super PAC che intenda sostenere la nuova candidatura, ma si rimane comunque nel campo delle ipotesi.

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    Negli Stati Uniti, un po’ tutti sono preoccupati per il debito del Paese, che negli ultimi tempi sta crescendo a dismisura. Non solo politici, ma anche tanti analisti e investitori, come Warren Buffett, vedono con preoccupazione la situazione debitoria del Paese. Il debito negli Stati Uniti ha raggiunto i $34.900 miliardi, il 123% del PIL; per fare un confronto, tenendo bene a mente le differenti dimensioni delle due economie, il debito italiano è circa $3.100 miliardi (137% del PIL). Ma ciò che più preoccupa i cittadini americani è il ritmo con cui il debito USA continua a crescere, quasi $1.000 miliardi ogni 100 giorni, ciò significa che ogni tre mesi aumenta di una grandezza equivalente a un terzo di tutto il nostro debito pubblico. Cifre da capogiro. Il Congressional Budget Office ha ammonito che il Paese è sulla buona strada per aggiungere quasi $19 mila miliardi di debito nel prossimo decennio, raggiungendo la cifra monstre di $54 mila miliardi nel 2034. Quando si parla di debito ci si riferisce alla somma di denaro che il governo federale prende in prestito (emettendo obbligazioni, buoni del Tesoro ecc.) per coprire le spese dello Stato. L’aumento è dovuto principalmente a tre fattori: l’agenda del presidente Biden (in particolare gli investimenti per la transizione green), l’invecchiamento della popolazione e l’incremento dei tassi di interesse da pagare sul debito. Nonostante un’economia solida, l’enorme debito pubblico degli USA presenta rischi significativi sia a breve che a lungo termine. Può influenzare negativamente la valutazione del credito nazionale, aumentare la vulnerabilità alle crisi finanziarie globali e limitare la capacità del governo di rispondere alle recessioni. L’autore del libro Il Cigno Nero, Nassim Nicholas Taleb, ha detto qualche settimana fa a Bloomberg che «entrare nella spirale del debito equivale a entrare in una spirale mortale». L’economia USA risentirà della pressione del debito nei prossimi anni? Autore: Filippo Passeri Grafica: Marianna Falcone

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